Il titolo che ho scelto per la mia testimonianza è “Il vantaggio della felicità” che in realtà corrisponde al titolo di un bellissimo libro che ho letto recentemente di Shawn Achor, che ci ricorda come la felicità in realtà sia una competenza da allenare, tutti i giorni. Un tesoro prezioso in cui prenderci cura in ogni istante della nostra giornata.

Una mattina in un periodo, come spesso capita nella vita di tutti noi, in cui non me la passavo molto bene, mi capitò di leggere questa frase: ”Finché sei vivo ricordati di essere vivo”.

Può sembrare una banalità, lo so, ma vi assicuro che non lo è. E allora tocca esercitarsi a sentirsi vivi, finché si è vivi. A custodire sia il dolore che la meraviglia. A vedere la vita per quella che è. Occorre esercitarsi a trasformare il buio in luce, il veleno in medicina.

Concedetevi, concediamoci il lusso di osare e i sogni diventeranno realtà. Concediamoci il diritto all’imperfezione, perché è proprio la fragilità a renderci umani e ad accomunarci.

Spesso abbiamo cose più urgenti a cui pensare, piuttosto che stare bene, come se stare bene non fosse abbastanza urgente.

E allora occorre ritrovare il proprio “Ikigai” che nella cultura giapponese significa “una ragione per scegliersi al mattino”. Occorre ritrovarlo sempre, anche quando la strada sembra essere senza uscita perché anche la sofferenza ha una data di scadenza.

Occorre circondarsi di anime buone, occorre coltivare la comprensione, la fiducia, la generosità perché quello che l’amore a volte sembra strapparci, l’amore sicuramente ci cura.

Abbiate cura dei dettagli, abbiate cura delle piccole cose che poi, lo sappiamo, sono sempre le più grandi.

Mettetevi alla ricerca dell’essenzialità, mettiamoci alla ricerca dell’essenzialità, della tenerezza, mettiamoci alla ricerca della felicità.

Non trascurate la gioia, perché occorre tornare ad essere visionari per difendersi dall’ansia e dalla tristezza.

La vera sfida è rinascere, ogni giorno e riconoscere il miracolo della vita, che non si ferma, che va avanti ogni secondo, nonostante tutto. Guardiamoci attorno e ce ne renderemo immediatamente conto. La vita che si trasforma ogni secondo, perché la vita è l’unico miracolo a cui non si può non credere.

Un ultimo pensiero prima di concludere. Qualunque battaglia voi stiate affrontando non abbiate mai paura di condividerla con gli altri perché questo è l’unico vero modo che abbiamo per accogliere la forza non solo della vita ma soprattutto quella di chi ci ama, per continuare a lottare. Sempre.

Viviana Guarini, 31 anni

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