L’incontro di Antonella con i ragazzi ed i docenti dell’IISS Tommaso Fiore di Modugno-Grumo, e in particolare con la prof.ssa Tiziana Minardi e la dirigente Sara Giannetto, ha prodotto un frutto che ci ha molto colpiti ed onorati: la dedica del Laboratorio di Creatività dell’Istituto ad Antonella, perché come disse Sara ad Aprile, quando approvò la proposta dei suoi ragazzi, Antonella rimanga con loro. La dirigente dell’USP Giuseppina Lotito che ci segue da sempre, ha approvato la dedica, ed anzi ha voluto essere presente con noi in questo bel momento.

Grazie a tutti! Siamo felici di questo onore, e continueremo a lavorare insieme per i nostri ragazzi.

La motivazione
Il mio breve discorso
La biografia di Antonella
Le foto

La motivazione:

“Il Liceo Scientifico e Tecnico Economico “Tommaso Fiore” di Modugno-Grumo desidera intitolare il Laboratorio Creativo della sede di Modugno alla memoria della giovane studentessa Antonella Diacono, morta prematuramente per le conseguenze di un disagio giovanile. L’intitolazione è un onore che risponde ad un sentito desiderio della Scuola da sempre attiva sul territorio e sensibile alle tematiche giovanili. Il laboratorio creativo è, infatti,il luogo in cui i nostri studenti possono esprimere liberamente il loro mondo emotivo andando oltre le tradizionali dinamiche didattiche e scolastiche, usando registri comunicativi e relazionali non canonici. E’ un modo per far vivere ancora Antonella, per non dimenticare il monito e l’impegno di guardare sempre negli occhi i nostri ragazzi e le nostre ragazze e di ascoltarli, è un modo per dare riconoscimento al prezioso lavoro che compiono sul territorio i suoi genitori e l’associazione “Anto Paninabella Odv”, che sensibilizzano in modo impagabile sul tema dei disagi giovanili.

Il Laboratorio Creativo intitolato ad Antonella è e continuerà ad essere un luogo di incontro, di inclusione, di ‘ben-essere’; un luogo in cui ogni studente potrà sentirsi accolto e pronto a mettere a frutto le proprie potenzialità; un luogo in cui i colori – e soprattutto il blu del mare che Antonella amava tanto- accompagneranno i ragazzi e le ragazze nel loro percorso di crescita.”

Il mio breve discorso

Il 1 Aprile di quest’anno abbiamo incontrato i genitori degli studenti di questo istituto, invitati dalla professoressa Tiziana Minardi.
L’evento si intitolava “Semplicemente amo il silenzio in un mondo che non smette mai di parlare: dalle parole di Antonella alla prevenzione dei disagi giovanili”, e si è tenuto dopo un laboratorio sulla gestione delle emozioni, tenuto dalla psicologa Francesca Colella in alcune classi, usando il testo di Antonella come base.
Al termine la dirigente Sara Giannetto ci annunciò quella che ci è sembrata subito una idea bellissima, ma dalle scarse probabilità di riuscita: quella di intitolare un’aula dell’Istituto alla nostra Antonella.

Perché questa idea ci ha emozionati fin da subito, a parte l’ovvia soddisfazione, assolutamente da non sottovalutare, di vedere ricordato il nome di Antonella?

Io credo che sia perché abbiamo sentito che a Sara e Tiziana era riuscita una operazione che a noi genitori sta costando molta fatica, e che forse non abbiamo ancora portato del tutto a termine, ossia quella di separare la vita di Antonella dalla sua morte, o meglio andare oltre la sua morte per cogliere quel lei ci ha lasciato, in termini espliciti con i suoi scritti, e impliciti con il suo modo di vivere.

È evidente che l’assenza di Anto dia un peso maggiore alle sue parole.

È anche evidente il fatto che Anto, in un momento di disperazione e paura per se stessa, la cui profondità possiamo solo intuire dalle conseguenze che ha avuto, ha pensato agli altri, e questo ne da la cifra come persona.

Spesso i suicidi, l’ho imparato in questi anni, lasciano istruzioni positive per la vita ai parenti più prossimi. Lei invece si è preoccupata di tutti, perché il suo sguardo e la sua voglia di bene e di giustizia abbracciavano tutti.

Nella sua cameretta tra le altre cose ha scritto:

“Andate contro i pregiudizi, e quando si rivelano corretti continuate a scavare, perché ciò che gli altri pensano di noi si attacca come una seconda pelle. E allora combattete.”
“Per tutte le persone sole, apatiche e tristi voglio dare solo un messaggio. Non siete i soli a soffrire. Non siete soli.”

Detto ciò, abbiamo pensato che l’intitolazione sarebbe rimasta una idea, una bellissima idea della quale eravamo felici ed onorati, da aggiungere alla lunghissima lista di idee che ci sono state proposte ma che sono morte li per vari motivi. Convinzione peraltro che si è consolidata dopo aver letto quanto fosse complicato farlo, specie per chi è morto da meno di dieci anni e, pensavamo noi, specie se si è suicidato: salterà sicuramente fuori qualcuno che griderà: ma siete impazziti?

Ed invece Sara e Tiziana evidentemente se sono convinte di una cosa… non cambiano idea facilmente! Hanno trovato nella dott.ssa Giuseppina Lotito, dirigente dell’USP di Bari e Brindisi, la sponda giusta, ed eccoci qui.

Noi non possiamo dire che… grazie!

Siamo felici perché il nome di Anto sarà ricordato da tanti studenti.

Siamo felici perché Giuseppina, Sara e Tiziana non hanno inchiodato Anto al suo suicidio, al suo ultimo, disperato, e assolutamente non voluto momento, ma hanno colto il suo messaggio, e hanno percepito la verità della sua vita, piena di amore per l’arte e la bellezza. La scelta del Laboratorio di Creatività è molto significativa!

Siamo felici perché abbiamo riscontro che il nostro sforzo di raccogliere e divulgare il suo messaggio non è stato inutile! Abbiamo una prova concreta che chi vuole ascoltare con attenzione e sensibilità, riesce ad incontrare Antonella, e a dare un senso alla sua storia!

Perché è uno scambio: le parole di Antonella possono essere di ispirazione, e se chi le ascolta si lascia toccare aggiunge la sua briciola di senso alla vicenda di Anto.

Noi le parole di Antonella le abbiamo prese molto sul serio, e da loro è nata l’associazione Anto Paninabella. Come sapete l’associazione si occupa di prevenzione primaria, incontrando personalmente ragazzi e genitori, e promuovendo qualsiasi iniziativa che vada nella direzione di aumentare la consapevolezza emotiva e l’autostima dei ragazzi, combattere lo stigma della depressione e della sofferenza psicologica, e fornire agli adulti strumenti per prevenirla e intercettarne precocemente gli eventuali sintomi.

Grazie, ancora una volta, alla sensibilità di Sara e Tiziana, nel prossimo anno, a proposito appunto di autostima dei ragazzi, l’associazione sarà presente in questo istituto con il progetto GrowUP, vincitore del bando Orizzonti Solidali della Fondazione Megamark. Il progetto punta a promuovere l’autostima nei ragazzi delle prime classi. Prima l’autostima sarà misurata con un test psicologico validato, che stiamo trasformando in una applicazione per telefono. Sulla base delle indicazioni della applicazione, e dei suggerimenti di Sara e Tiziana, i ragazzi saranno divisi in sei laboratori che parallelamente punteranno ad incrementare l’autostima nel settore in cui è più carente. Al termine daremo conto a tutta la comunità del lavoro svolto.

Quest’anno inoltre il concorso scolastico “Antonella Diacono”, che ha come traccia una delle frasi che ho letto prima, avrà valenza regionale, e quindi se vorrete potrete proporlo ai vostri studenti, come spunto per riflettere insieme sul pregiudizio, un argomento che sentiamo molto di attualità.

Concludo ringraziando ancora una volta voi tutti: il vostro affetto per noi, ma soprattutto l’affetto per Antonella, ci riempie di felicità ed orgoglio.

Domenico

La biografia di Antonella

Antonella nasce l’otto Dicembre 2003 alle otto di sera, nella stanza otto, nel letto otto, con un parto naturale, nell’ospedale Di Venere di Bari Carbonara. Nasce quasi senza piangere e con gli occhi aperti, evidentemente già curiosa di quel che le si agita intorno, come documenta la prima della lunga serie di foto scattate dai suoi genitori fino ai suoi ultimi giorni.
La mamma lascia il lavoro per starle accanto nei primi anni, passati in casa tra nonni e parenti, tutti innamorati di lei. È solo nel 2006, dopo la nascita del fratello Paolo, che Antonella inizia la sua avventura scolastica, con il primo anno di scuola materna. Il primo giorno è incuriosita dai compagni che piangono perché non vogliono lasciare la mamma. Lei invece è entusiasta di questa novità! Tanti giochi, tanti compagni, il pulmino che viene a prenderla a casa. È così contenta che quasi non vorrebbe tornare a casa, cosa che comprensibilmente ai suoi maestri sembra alquanto sospetta…non c’è dubbio, Antonella è da subito molto indipendente.
Nel 2009 inizia a frequentare la scuola elementare a Valenzano, dove vive con i genitori, e dove continuerà a frequentare la scuola fino al termine delle medie inferiori nel 2017.
Sono anni di passione per la lettura, di libri di mille pagine divorati in un baleno, di storie fantastiche inventate a tavola durante la cena in cui personaggi si rincorrono e si trasformano, purtroppo non lasciando traccia su carta ma solo nella sua fantasia. I genitori cercano una attività fisica che possa piacerle, preoccupati della sua salute: e così si susseguono danza classica, piscina, ginnastica artistica, danza moderna, judo, pallavolo. Ma Antonella è piuttosto pigra, e non riesce ad appassionarsi. Alla fine però trova la sua passione, o forse è la passione che trova lei: il teatro! Per sua stessa iniziativa si iscrive ad otto anni alla scuola di teatro di Dedi Rutigliano, che segue per 4 anni, per passare poi alla scuola di Betty Lusito. Ama il palcoscenico del teatro, ama i suoi compagni di corso e le sue maestre, ama gli applausi del pubblico. Nel frattempo i suoi genitori la accompagnano ad assistere a concerti musicali, balletti, spettacoli teatrali, opere liriche, artisti di strada: ovunque ci sia qualcuno che crea arte Antonella è felice di esserci e si sente vicina a quella bellezza. La bellezza che ritrova nelle visite ai musei, durante le domeniche di autunno o nelle vacanze in giro per l’Italia, e nella musica, che è sempre parte delle sue giornate dal mattino alla sera. Antonella ama gli autori italiani, Samuele Bersani e Caparezza sopra tutti, ma ascolta anche musica internazionale e musica classica. Scopre su internet la stand-up comedy, che ben si concilia con il suo spirito irriverente e ironico, e le giravolte verbali di Alessandro Bergonzoni.
Pur essendo da piccola convinta di essere destinata ad un lavoro molto particolare, l’entomologa, nel tempo si appassiona alla politica, e sceglie al termine delle medie di iscriversi al Liceo Classico Socrate di Bari, che frequenterà fino al giorno della sua morte. Il suo ultimo pomeriggio lo passa ad un corso facoltativo di diritto: chissà, lei che si appassionava sempre quando c’era da difendere qualcuno vittima di una ingiustizia, forse avrebbe ancora cambiato idea sul suo futuro.
Un futuro che Antonella però abbandona improvvisamente, nella fredda mattina del 28 Novembre 2017.

Le foto