Tornare al Socrate, il liceo in cui Antonella ha passato i suoi ultimi mesi di scuola, non è mai indolore. Ma penso che ne valga sempre la pena, che siano in 20 ad ascoltare, come la prima volta, o in 300, come stamattina.

Grazie dell’invito, e grazie dei bigliettini che mi avete lasciato. Grazie per l’affetto per Antonella.

❤️“Ad Antonella dedico il MARE. L’unica cosa di fronte alla quale la mia maschera si rompe, spacca, frantuma. Amo il mare e voglio dedicarglielo, voglio che me la ricordi. Non ho conosciuto Antonella, ma per me è come se lo avessi fatto (ho seguito molti vostri incontri dalle medie). Siete stati coraggiosi e vi ammiro molto. E Anto vi ha amato e vi ama sicuramente.

A voi dedico il CIELO, perché avete rischiarato il ricordo di Anto e la sua storia. Vi abbraccio davvero con la stessa forza con cui il mare sbatte sugli scogli, ma allo stesso tempo con la delicatezza con cui accarezza l’aria e irrompe nel vento.

Antonella è l’onda che ha travolto lo scoglio e che invece, a noi, insegna come superarlo senza sbatterci la testa sopra.”

🧡 “Dobbiamo essere in grado di guardarci, o rischiamo di perderci”

💚“Io lo so come ci si sente, a non avere più neanche voglia di respirare.

Grazie.

Grazie di parlarne.

Grazie di farmi sentire capita, meno sola.

Grazie.

Chiedere aiuto non è sinonimo di debolezza.

Chiedete aiuto. lo dico per esperienza. Serve.

Grazie ancora”

💙“Ho passato anni nel buio proprio come lei, sentivo dentro di me le stesse cose che ha provato lei.

Ho cercato più volte di farla finita una volta per tutte, ma poi mi sono lasciata aiutare da qualcuno che mi ha seguita e mi ha salvata.

Vorrei aver potuto abbracciare Antonella e dirle ‘Andrà tutto bene'”

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