Incontrare le classi terze è sempre difficile.

Innanzitutto perché sembra che siano sempre indaffaratissime, e tempo da impiegare per Paninabella non ne abbiano mai. Poi perché è l’età più vicina a quella di Antonella, e per noi è sempre un tuffo al cuore.

Sabato mattina 4 Maggio a Noci abbiamo avuto la conferma però che sarebbe importante trovare il tempo per parlare proprio con loro di fragilità, di inaiutabilità, di inclusione e di empatia. Lo sarebbe perché loro su questi temi “risuonano” particolarmente, sono per loro al centro dell’attenzione e della vita quotidiana. Siamo sicuri che molte volte questi discorsi non mancano – non mi pare che a Paninabella ne abbiamo l’esclusiva – ma ultimamente abbiamo sentito tante peraltro legittime preoccupazioni “curriculari”, sugli esami e sulle prove Invalsi ad esempio, che si riflettono inevitabilmente sulla loro “ansia da prestazione” e sulla scelta di proporre attività “extra” solo alle seconde.

Purtroppo il nostro coinvolgimento forse non ci fa essere particolarmente efficaci. Io sono andato a casa con il rammarico di non aver detto tante cose che avrei voluto dire. Spero che quelle che siamo riusciti ad affrontare insieme abbiano colpito nel segno.

Grazie a tutti!

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