Il silenzio, l’atto di non parlare o l’assenza totale di suoni, ha in sé molteplici significati nascosti e profondi. Se lo percepiamo come un vuoto, esso pervade ogni angolo della mente, si fa penetrante, scava a fondo ed è difficile evitare il disagio che esso provoca. Il silenzio fa paura, fa riflettere. Nel l’assenza di voci e rumori ci si ritrova a dover parlare con sé stessi, a meditare su chi siamo, sulle difficoltà affrontate, sugli errori commessi, sugli atti mancati: il silenzio incute timore. È per sfuggire al confronto con noi stessi, per colmare il vuoto esistenziale che a volte ci assale, che spesso ci sforziamo di riempire il nostro tempo con rumori e parole. Con le parole creiamo consolazione e bellezza e sfidiamo il vuoto. Ma se le parole diventano troppe e si ripetono insensate senza più corrispondere ai pensieri, se le parole diventano un rumore di sottofondo che martella la mente senza lasciare tregua, allora il silenzio diventa un dono prezioso. In un mondo colmo di suoni vani, il silenzio diventa essenziale, si trasmettono i sentimenti più profondi, si esprimono emozioni nuove, stati d’animo intimi. Il silenzio poi è anche ascolto: è quando tutto tace che è possibile udire le voci più sommesse, i suoni più delicati, le parole più timide.

Oggi è difficile per i ragazzi parlare, esprimere le proprie opinioni, i propri sentimenti. Quando si percepisce la necessità di esternare emozioni che non riescono ad essere contenute, è difficile farlo in un mondo colmo di rumori, suoni, parole che hanno sempre un volume più alto del tuo. Le tue parole, gettate nella realtà, si confondono con tutte le altre, diventano parte indistinta di un flusso sonoro inutile e ininterrotto. E allora ci si chiude nel silenzio, apparentemente sparendo alla vista, ma in realtà in attesa che qualcuno si accorga di noi e comprenda “l’indicibilità del nostro gesto”.

È necessario ritrovare l’importanza del silenzio. Lontano dai rumori delle strade, dal suono indistinto di voci, urla, rumori, affacciandosi alla finestra, con lo sguardo verso un cielo stellato o nel silenzio della propria camera, il pensiero si abbandona nella dolcezza e nella purezza di un profondo silenzio, ritrovandone l’importanza.

Arianna Fazio

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